Quando si è ponti per la promozione?
Ma prima ancora: cosa è la promozione?
La promozione è quel sistema di azioni, di causa ed effetto, che portano persone estranee ad imbattersi nella tua realtà.
Non parlo esclusivamente della pubblicità, intesa come cartellonista o sponsorizzate social, ma anche di aspetti come i canali distributivi, collaborazioni con realtà complementari alla tua o azioni tramite ufficio stampa.
La stessa discriminazione di prezzo (sconto dell’ x%) è una pratica promozionale.
Ovviamente ogni canale deve essere in linea con La Logica del Brand, quindi difficilmente si usano tutti, sempre.
La promozione negli anni si è evoluta? Si e no.
Ad essere cambiate sono le modalità, gli strumenti, ma gli schemi di base restano invariati: se negli anni 60 poteva aver senso destinare l’intero budget su una campagna istituzionale, magari in televisione se se ne aveva la possibilità, oggi esistono canali più performanti, come i social.
Cosa intendo per “performanti”?
Efficienti.
A livello teorico è sempre bene progettare una promozione a 360 gradi, nella realtà ci scontriamo con gli enormi budget richiesti per curare ogni singolo aspetto e questo ci porta a fare delle scelte.
Una campagna istituzionale, cartellonistica sul territorio, oltre a costare molto non porta indietro dati misurabili: non sai se i nuovi clienti derivano da quella campagna, dal passaparola o dal caso.
Una campagna web, al contrario, dispone di tutte le metriche possibili: da dove viene, quando ha visto la tua inserzione, se ha visitato il tuo sito, quanti anni ha, cosa gli piace.
Le informazioni, non mi stancherò mai di ripeterlo, sono la nostra ricchezza più importante.
Una buona promozione deve essere sostenuta da un sistema monitorabile. É chiamata marketing a risposta diretta, o Funnel (tra i due ci sono delle differenze ma spesso sono usati come sinonimi), ma in sostanza di questo si tratta: prevedere e strutturare ogni singola azione che vorremmo che il nostro potenziale cliente compia, tracciando, profilando, ed offrendo contenuti sempre più idonei a chi li riceve.
Classificando ogni informazione valida ad interpretare l'andamento di una campagna.
Portare da un punto A ad uno B.
Lavorando sia online che offline. Ebbene si, ha ancora senso lavorare con la carta stampata, anche con i volantini in alcuni casi.
Ma prima ho parlato di inefficienza di alcuni canali, perché ora mi contraddico?
Perché non mi sto contraddicendo.
I social sono molto efficienti all’inizio, quando di informazioni se ne hanno poche o nessuna ma l’obiettivo (sempre a seconda delle realtà) è quello di portare dall’online alla vita reale. Siamo solo dati e informazioni finché il nostro rapporto viene filtrato da uno schermo.
Se hai un ristorante puoi senza dubbio strutturare la parte più superficiale della tua promozione sui social, ma questa deve necessariamente portare in qualche modo ad approfondire la tua realtà. E a provarla. Magari promettendo un omaggio (dolce, vino?) prenotando un tavolo.
In molti utilizzano i social per attirare più like possibili, ma i like non danno reddito. Inoltre avere molti like di persone fuori target (se hai un ristorante a Roma difficilmente otterrai vantaggi nell’avere molti follower di Taranto) ti porta fuori strada, a te e all’algoritmo che ti promuoverà tra altre persone fuori target.
Molto meglio avere poche migliaia di sostenitori, tutti interessati a ciò che offri e soprattutto in grado di acquistarlo.
La promozione, che deve essere costante e coerente nel tempo, soprattutto all’inizio, deve aiutarti a raccogliere una tua lista contatti. Di persone in target, clienti e potenziali tali. Che in base alla tua realtà può comprendere email, telefono, indirizzo. Questo passaggio è detto Lead Generation.
L’”oggetto” che si usa per portare un potenziale cliente a lasciare il suo contatto è chiamato Lead Magnet.
Alcuni esempi sono le tessere punti, del supermercato o della benzina. Gli ebook gratuiti o coupon sconto in cambio di mail. Le prove gratuite previa registrazione e così via.
Non esiste quindi uno schema di promozione base. Ogni caso, come ogni Brand, è unico e va studiato nel dettaglio.
La promozione è una declinazione del Brand, questa deve essere coerente con la sua Logica.
Non promuoverò il mio ristorante stellato alla sagra dell’arrosticino.
Non promuoverò la mia azienda vegana nel gruppo Fb “vegano stammi lontano”.
Prima di capire il come e il dove, quindi, deve esistere il Brand: Logica, Nome, Marchio, Brand Identity e Payoff.
Ora possiamo capire quale obiettivo rincorrere con la nostra promozione: Notorietà? Iscrizione? Vendita?
Solo avendo queste prime direttive possiamo definire i canali di promozione e lo schema (monitorabile) necessario per raggiungere l’obiettivo.